Eduardo Ciannelli è uno dei grandi protagonisti della storia che lega l’isola di Ischia e il mondo del cinema. Attore nato sull’isola verde nel 1889, Ciannelli è stato capace di farsi spazio nel difficile panorama del cinema statunitense. L’ischitano si impone, infatti, come uno dei caratteristi più interessanti dell’epoca d’oro di Hollywood. E lo fa a suon di film: si contano oltre 100 opere cinematografiche e 90 episodi di serie televisive in cui l’ischitano è impegnato.

Ciannelli, esordi a Broadway e poi il sogno Hollywood

Figlio di Nicola Ciannelli, uno dei primi imprenditori del turismo termale di Lacco Ameno, Eduardo sembra destinato – per volere paterno – a diventare il medico delle terme Regina Isabella. I suoi programmi però sono diversi, tanto che nel 1914 lascia Ischia mosso da velleità artistiche e dalla volontà di intraprendere negli Stati Uniti una carriera da attore teatrale e da musicista.

Sbarcato in America, l’attore di origini isolane trova spazio in numerosi musical di Broadway, supportato dalle sue qualità vocali da baritono e da una buona padronanza della lingua inglese (sua madre è britannica ma vive a Ischia). Un’esperienza fondamentale, in quel di Manhattan, nel segno di almeno una trentina di opere[1]: non solo quelle segnalate dall’Internet Broadway Database, ma anche un numero importante di rappresentazioni tra il 1916 e il 1919, come testimoniano molte locandine presenti su giornali americani dell’epoca.

Musical e teatro importante, ma Ciannelli viene conosciuto in tutto il mondo grazie al cinema. Dopo le prime apparizioni in film muti come ‘The Food Gamblers‘ (1917)[2], a partire dalla metà degli anni ’30, forte ormai di un inglese perfetto, fa parte di numerose produzioni Hollywoodiane. Prevalentemente recita parti secondarie ma incisive.

Nel 1937 la sua carriera conosce così una svolta grazie alla partecipazione, al fianco di Bette DavisHumphrey Bogart, nel film ‘Le cinque schiave[3] Da quell’anno la faccia ‘da noir’ di Eduardo Ciannelli diventa una delle più note del panorama cinematografico americano.

Il successo: i film con Cary Grant e Hitchcock

Ciannelli Gunga Din
Ciannelli in Gunga Din interpreta il Guru | Screenshot

Nel 1939 l’attore nativo di Ischia partecipa al celeberrimo ‘Gunga Din‘ di George Steavens, opera che lo vede autore di una prova attoriale, nel ruolo del ‘guru’, diventata subito un cult. Nel film – inserito dalla Library of Congress statunitense nella lista dei film da preservare – trova spazio come protagonista il leggendario Cary Grant, poi passato alla storia per Intrigo Internazionale, uno dei capolavori firmati Alfred Hitchcock. Pochi anni dopo, nel 1940, Ciannelli si ritrova a lavorare proprio con “il maestro del brivido” ne ‘Il Prigioniero di Amsterdam‘, una spy-story con venature thriller; nello stesso anno partecipa, nel ruolo di Giono, a ‘Kitty Foyle, ragazza innamorata‘, film premiato con un Oscar (Migliore attrice protagonista a Ginger Rogers).

Impegnato sempre in musical di successo, l’attore ischitano continua – fino alla metà degli anni ’40 – a ricoprire ruoli da cattivo come testimoniano ‘The mummy’s hand‘ (1940, con Christy Cabanne) e lo sci-fi ‘The Creeper‘ (1948, di Jean Yarbrough). Una menzione particolare la merita ‘Mysterious Doctor Satan‘ (1940), una serie televisiva in nove episodi che rappresenta, nei fatti, il suo primo ruolo da protagonista. Ciannelli interpreta il Dottor Satana, che vuole conquistare gli Stati Uniti con un’armata di robot. La serie è un piccolo cult della fantascienza americana del secondo dopoguerra, tanto da essere trasmessa in tv in tanti paesi, dal Messico alla Germania fino ad arrivare alla Germania. Paradossalmente, nonostante la presenza di un protagonista italianissimo, manca proprio il Bel Paese.

Ciannelli Mysterious Doctor Satan
Ciannelli (a destra) nel film Mysterious Doctor Satan | Screenshot

Ciannelli, l’attore nato a Ischia nel finale di carriera

A partire dagli anni ’50, Ciannelli inizia un nuovo percorso artistico che lo porta – oltre che a collaborare in serie televisive, produzioni e peplum stranieri e con attori come Spencer Tracy e Gregory Peck – a lavorare in Italia e a prestare il suo volto ai maestri del nostro cinema: lavora, infatti, con Michelangelo Antonioni ne ‘I Vinti‘ (1953), con Mario Monicelli in ‘Proibito‘ (1954) e con nomi storici del cinema cult (tra ‘pre-poliziesco’ e comico) come Camillo Mastrocinque e Luigi Zampa. Nel 1961 ha anche il tempo di tornare al teatro con “L’avvocato del diavolo”, per cui riceve una nomination al Tony Award per il “Best Featured Actor in a Play”.

Ormai spesso in Italia (vive a Roma ma qualche volta ritorna a Ischia), Ciannelli chiude la carriera partecipando ad una serie di western americani e italiani (i cosiddetti “spaghetti-western”). Nel 1968 è Don Peppino in “La Fratellanza” con Kirk Douglas e Irene Papas, mentre nel 1969, anno della sua morte, lavora con una giovane Barbara Bouchet e Carmelo Bene in “Colpo Rovente” e in “La collina degli stivali” con Terence Hill e Bud Spencer.  Una carriera lunga e gloriosa, testimonianza ulteriore del forte legame che intercorre tra l’isola verde e il cinema.

La morte e l’eredità artistica

L’attore originario di Ischia è stato sepolto a Roma, presso il cimitero Flaminio. Con lui riposa in pace la moglie Alma Wolfe, deceduta un anno prima e appartenente ad una famiglia di artisti. A raccogliere l’eredità di due genitori legati al mondo dell’arte è stato il figlio Lewis E. Ciannelli, impegnato come attore e soprattutto direttore del doppiaggio per film dall’italiano all’inglese.


I film più importanti con Eduardo Ciannelli

1937:Le cinque schiave” (Marked Woman) di Lloyd Bacon, con Bette davis e Humphrey Bogart
1939: partecipa a “Gunga Din” di George Steavens, con Cary Grant

1940:
lavora con Alfred Hitchcock ne il “Prigioniero di Amsterdam
È il protagonista degli sci-fi “Mysterious Doctor Satan” e “The Creeper
Parti secondarie negli horror “The mummy’s hand” e “L’isola del diavolo
Ha una parte nel film premiato dall’oscar “Kitty Foyle, ragazza innamorata” con Ginger Rogers

1944:
parte secondaria ne “La maschera di Dimitrios” con Sydney Greenstreet
1945: è Marco Minelli ne “Lo Sterminatore” (“Dillinger)
1948: è il protagonista in un altro lavoro sinistro come “The Creeper” di Jean Yarbrough
1950: lavora con Anna Magnani in “Vulcano” di Williamo Dieterle
1951: è con Spencer Tracy in “Omertà” di John Sturges
1953: lavora con Michelangelo Antonioni nel film “I Vinti
1958: è in “Un marito per Cinzia” con Cary Grant e Sofia Loren

Anni ’50:
Parti secondarie in peplum di seconda fascia (vedi “Helen of Troy” di Robert Wise)
Lavora in serie tv (“Parry Mason“, “Lucy ed io“, “Mission Impossible“, “Il fuggiasco“, “Gli intoccabili“)

1966: piccola parte (Mr. Siftifieus) ne “La Caccia” di Arthur Penn con Marlon Brando
1968: è Don Peppino in “La Fratellanza” con Kirk Douglas e Irene Papas

1969: anno della sua morte, lavora con Barbara Bouchet e Carmelo Bene in “Colpo Rovente
Nel western “L’oro di Mackenna” con Gregory Peck e Omar Sharif
In “The Secret of Santa Vittoria” di Stanley Kramer con Anthony Quinn e Anna Magnani
In “La collina degli stivali” con Terence Hill e Bud Spencer


[1] Lista delle opere di Broadway con Eduardo Ciannelli
[2] La scheda del film muto con l’attore di Ischia

[3] Trailer del film. Tra 00:50 e 1:05 un piccolo spezzone in cui c’è Ciannelli protagonista

3 thoughts on “Eduardo Ciannelli, l’ischitano che stregò Hollywood”

  1. Vi ringrazio di cuore per questo articolo.
    Mi avete commossa.
    Caterina Ciannelli, nipote di Eduardo Ciannelli

  2. Un viso conosciuto e visto in svariati film americani specialmente anteguerra. Sorpresa che sia un attore italiano di cui non conoscevo nemmeno il nome. Cmq bravo professionista!!!

Comments are closed.