Ischia e i terremoti, le osservazioni di F.Iovene

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CASAMICCIOLA 1883

F. Iovene, Note geologiche dell’isola d’Ischia

I terremoti dell’isola d’Ischia presentano dei caratteri che non si riscontrano negli altri terremoti. I periodi sismici dell’isola poche volte sono in corrispondenza di altre agitazioni del suolo nel continente italiano; per lo più sono circoscritti nel perimetro di essa, che non di rado è solo parzialmente commossa. Spesse volte si sono avuti sull’isola, e anche solo in parte di essa, dei disastri paragonabili a quelli cagionati dai più violenti terremoti, in un momento e senza essere seguiti da scosse violente, come suole avvenire in tutti i grandi terremoti. Così il crollamento dei fabbricati di Casamicciola di sopra, nel 1828, fu così istantaneo che il Covelli credette che fosse avvenuto per scarica elettrica; il terremoto del 4 marzo 1881, benché fosse stato disastroso per Casamicciola, non fu punto avvertito dal sismografo della specola universitaria di Napoli. Ciò fa credere al Palmieri che i terremoti dell’isola debbansi per lo più attribuire o allo scoppio istantaneo di materie aeriformi, o a frane e scoscendimenti sotterranei, avvenuti, sia per il lento lavorio delle sorgenti termali che scompongono e disgregano le rocce sottostanti, sia per le grandi e numerose cavità sotterranee, praticate fin dai tempi remoti dall’uomo per l’estrazione dell’argilla.

ECCO L’ELENCO RIPORTATO DA F. IOVENE

  •  Il primo terremoto dell’isola che registri la storia, avvenuto indipendentemente da eruzione vulcanica, è quello del 1557, il quale agitò fortemente l’isola, molti edifici crollarono, tra cui la chiesa parrocchiale del villaggio di Campagnano, di guisa che la cura fu trasferita nella chiesa dei marinai nella città d’Ischia, dove ora sorge quella dello Spirito Santo.
  • 1622, l’isola fu scossa da molti terremoti, che vi cagionarono gravissimi danni.
  •  1762, nella notte del 28 al 29 luglio, ripetuti terremoti si avvertirono nell’isola, alcuni dei quali gravemente la danneggiarono.
  • 1767, un forte terremoto scosse l’isola e fece crollare la chiesetta del Rotaro, costruita nel 1731.
  •  1796, nel giorno 18 marzo, si avvertì in Ischia un fortissimo terremoto, che cagionò a Casamicciola la caduta di molte case e la morte di sette persone.
  • 1805, 26 luglio, l’isola fu scossa da un violento terremoto, il quale fu in corrispondenza di quello che nel medesimo giorno colpì il Sannio. Esso non recò gravi danni; vi ha però chi asserisce che nella città d’Ischia, nel borgo Gelso, diroccarono alcune case.
  •  1812, verso la metà di settembre, si avvertì nell’isola una debole scossa di terremoto.
  • 1827, 11 aprile, l’isola fu agitata da una violenta scossa di terremoto. Altre 13 scosse deboli si avvertirono durante l’anno.
  •  1828, il terremoto che colpì Ischia il 2 febbraio, alle ore 11, della durata di tre secondi, fu veramente disastroso. A Casamicciola crollarono molte case, seppellendovi 28 persone. Nei Comuni di Forio e di Lacco parecchi fabbricati lesionarono. L’Epomeo franò in varie parti. Negli altri Comuni dell’isola non si ricevette alcun danno. Il 14 febbraio dello stesso anno, si avvertì nell’isola un’altra piccola scossa di terremoto, la quale produsse a Casamicciola la caduta di alcuni fabbricati già lesionati nel terremoto precedente, e la comparsa al Fango di nuove fumarole.
  •  1834, si avvertirono nell’isola parecchie scosse di terremoto senza recarvi alcun danno.
  •  1841, il 6 marzo, verso l’una pomeridiana, l’isola fu scossa da un fortissimo terremoto, con la massima intensità a Casamicciola, ove lesionarono parecchie case.
  •  1851, il 14 agosto, ore 14,20, si avvertì a Casamicciola il terremoto che colpì Melfi, senza arrecarvi alcun danno.
  •  1852, il 7 giugno, verso le ore 10, 25, l’isola fu scossa da un terremoto ondulatorio per tre o quattro secondi, senza produrvi danni.
  • 1863, tre volte si avvertì in Ischia il terremoto: nel 30 gennaio, nel 20 marzo e nel 20 aprile. Il primo fu abbastanza forte, tanto che a Casamicciola caddero alcuni muri a secco, franò in qualche punto l’Epomeo e le fumarole di Montecito diedero segni di grande attività. Nel 20 aprile le scosse furono due, ma leggere.
  • 1864, la notte dal 30 al 31 ottobre, si avvertì a Forio una leggiera scossa.
  •  1867, il 16 agosto, alle ore 0,30 l’isola fu scossa da un forte terremoto, senza però risentirne danni.
  •  1874, il 23 febbraio, si avvertì a Casamicciola una leggiera scossa di terremoto.
  • 1875, il 13 luglio, preceduta da un forte rombo, fu avvertita a Casamicciola una scossa di terremoto della durata di 3 secondi. Nelle altre parti dell’isola la scossa fu più leggiera.
  • 1880, nel mese di luglio, nei giorni 23, 24, 25, 26, 27, precedute da ripetuti rombi, si sentirono nell’isola diverse scosse di terremoto, ma così leggiere che non sempre furono da tutti avvertite. Quella, però, avvenuta alle ore 11 del 24, fu a Casamicciola abbastanza forte, tanto che la gente che a quell’ora era in chiesa, fuggì fuori presa da spavento.
  • 1881, il 4 marzo, alle ore 13,05, l’isola fu scossa da un violento terremoto, ondulatorio, sussultorio e vorticoso, diretto da Ovest ad Est, che durò sette secondi e cagionò gravissimi danni. A Casamicciola di sopra, i fabbricati in parte caddero, in parte lesionarono; due chiese, quella dell’Oratorio e del Purgatorio, diroccarono; lesionarono la chiesa parrocchiale e quella di S. Antonio. Al Fango, caddero i fabbricati e la chiesa di S. Giuseppe. A Lacco di sopra, lesionarono molte case e due chiese. Anche a Forio, specialmente a Monterone, si ebbero gravi danni. Nelle altre parti dell’isola non vi fu danno alcuno. In questo terremoto morirono 124 persone a Casamicciola e 5 al Lacco, e si ebbero 100 feriti. Nello stesso mese si avvertirono a Casamicciola tre altre scosse: una leggiera nella notte del 7; un’altra abbastanza forte nel 16, alle ore 11,45, che fece crollare a Casamicciola alcune case già lesionate; ed una terza nel giorno 21 verso l’alba, che non arrecò alcun danno.
  •  1882, l’8 luglio, verso un’ora di notte, si avvertì a Casamicciola una leggiera scossa di terremoto. In tutto quell’anno si sentirono a Casamicciola, di tratto in tratto, boati o rombi sotterranei.
  •  1883, memorabile per intensità e per danni arrecati è il terremoto del 28 luglio. Verso le ore 21,30 di quel giorno, si sentirono due rombi sotterranei, e nel medesimo istante l’isola fu violentemente scossa per la durata di 14 a 16 secondi. Furono due o tre oscillazioni, separate da piccole pause, le quali avevano diverse direzioni, e si avvertirono bene nei luoghi più lontani da Casamicciola, epicentro sismico. I danni arrecati da questo terremoto furono immensi. A Casamicciola crollarono tutti gli edifici, tranne due in contrada Perrone, che restarono lesionati. A Lacco caddero i fabbricati di Lacco di sopra e quelli siti sulle alture; i fabbricati della marina subirono lesioni, ed alcuni crollarono addirittura. A Forio diroccarono i fabbricati di Monterone; nelle altre parti del comune le case lesionarono in guisa da rendersi inabitabili. A Panza, Ciglio e Fiaiano, molte case crollarono, le altre lesionarono. Negli altri Comuni dell’isola le case rimasero lesionate, poche crollarono; solo nel Comune di Ischia si ebbe appena qualche fabbricato lesionato. In questo terremoto morirono a Casamicciola 1784 persone, a Forio 345, a Lacco 146, a Serrara Fontana 28, a Barano 10. Per tutta l’isola furono più di mille i feriti. Nella stessa notte si ripetettero altre 15 scosse, che cagionarono la caduta di molti fabbricati già lesionati nella prima scossa, e produssero delle frane al lato orientale del monte Buceto, al fianco occidentale del monte Rotaro, due grandi frane al Fango ed altre piccole al Pennacchio ed alla Bocca. Nuove fumarole si aprirono sulle pendici settentrionali dell’Epomeo, e dalle fenditure del suolo si elevarono vapori misti ad idrogeno solforato e ad altri aeriformi. Nel giorno seguente, 29 luglio, altre piccole scosse si avvertirono a Casamicciola, Lacco e Forio. Continui boati e piccole scosse si ripetettero in tutto il mese di agosto, ed anche nel settembre ed ottobre di quell’anno. Fortissima fu la scossa del 3 agosto, ore 14,30, che ad Ischia e Forio si sentì con maggiore intensità. Due altre scosse si avvertirono nel 7 e 23 dicembre dello stesso anno.
  •  1884. il 28 marzo, alle ore 14,20, si avvertì a Serrara Fontana e Panza una leggiera scossa di terremoto; a Forio si sentì da alcuni solo un profondo rombo; nelle altre parti dell’isola non fu avvertita cosa alcuna. Nel 23 luglio dello stesso anno, alle ore 12,30, si avvertirono a Panza, Forio e Fango due rombi sotterranei. A Monterone da alcuni si sentì tremare il letto su cui erano coricati; al Fango si distaccarono dalle frane alcune pietre; a Casamicciola, alle ore 8,3 si sentì un rombo.
  • 1886, il 27 agosto, ore 20,48, si avvertì in tutta l’isola, specialmente ad Ischia, una forte scossa di terremoto ondulatorio, diretto da Nord-Est a Sud-Ovest, della durata di tre secondi, senza però recarvi danno. Questo terremoto fu anche avvertito a Napoli, a Salerno, nelle Puglie, in Sicilia, ecc. con più o meno intensità.
  •  1889, l’8 novembre, alle ore 21,30, si avvertì a Casamicciola, Ischia e Fiaiano una leggiera scossa di terremoto ondulatorio della durata di 2 secondi. Nel giorno seguente, dalle 10 alle 11,30, si sentirono nelle stesse località 10 rombi distinti, senza che la terra tremasse.

 


Qui l’elenco dettagliato dei terremoti ischitani

Ischia e i terremoti, le osservazioni di F.Iovene
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