Ieri come oggi: cronaca di un incendio ai Maronti nel ’66

Il 22 ottobre 2014 un tremendo incendio ha colpito le colline che sovrastano la spiaggia dei Maronti, nel comune di Barano. Nella stessa zona, nel lontano agosto 1966, ci fu un episodio simile, di grosse proporzioni, che fece il giro d’Italia. Su ‘La Stampa’ del 9 agosto 1966 si legge di un «violento incendio» sviluppatosi intorno alle 13.00 nelle località Ripa e Terzana, con le fiamme che sono divampate su «un costone di circa cinquanta ettari coltivato a vigneti e frutteti a strapiombo sulla grande spiaggia dei Maronti, affollata da turisti».

incendio 66

La paura dei bagnanti e le operazioni dei pompieri

I danni calcolati furono di circa 10 milioni di lire. Alle 15 le fiamme, «alimentate dal vento», minacciavano di propagarsi alle cabine degli stabilimenti balneari: «per motivi precauzionali, i bagnanti venivano allontanati in una zona più sicura» e «anche le barche che erano in riva al mare venivano spostate». L’incendio è stato spento dopo quattro ore: utilizzati «potenti getti d’acqua»; in più, come successo recentemente, sono state scavate «fosse cercando in ogni modo di isolare il rogo». Al lavoro con i pompieri isolani, agli ordini dell’ispettore generale Pierro, operarono alcune unità napoletane di supporto, giunte a bordo di veloci motoscafi.

Spiaggia dei maronti negli anni 50 Ischia

Ora come allora i vigili del fuoco isolani hanno bisogno di rinforzi dalla terraferma nelle operazioni più difficili, dimostrazione che riescono a lavorare su un’isola critica dal punto di vista “incendiario” nonostante gli scarsi mezzi e il personale risicato. Sulle cause dell’incendio, almeno sulle prime battute, si pensò all’autocombustione, ma non sembra difficile pensare all’imprudenza del contadino di turno. Un episodio, questo, che insieme a tanti altri mostra il rapporto “rovente” che lega l’isola agli incendi: un fenomeno che a partire dal dopoguerra ha portato alla distruzione di centinaia e centinaia di ettari di macchia mediterranea, uliveti e vigneti, e che – con il passaggio del fuoco – ha reso sempre più fragile il terreno ischitano, già vittima di frane e smottamenti.

L’episodio del 22 ottobre 2014

L’episodio più recente, a cui facevamo riferimento all’inizio dell’articolo, ha interessato la zona del “Capo”, propagandosi poi su Via Giorgio Corafà, la Ripa e Terzana, lambendo abitazioni (alcune rimaste senza luce elettrica) e finanche alberghi. Il forte vento ha reso il lavoro dei vigili del Fuoco più difficile, ma fortunatamente alle 22.30 le operazioni potevano dirsi concluse. L’incendio, per la cronaca, era divampato intorno alle 16.00.

L’incendio del luglio 2017, molto simile all’episodio degli anni ’60 (Aggiornamento)

La zona dei Maronti è stata spesso martoriata dalle fiamme, come testimonia il caso del 7 luglio 2017. Tanti i punti in comune con l’episodio degli anni ’60: si tratta, infatti, di un incendio in piena estate e in grado di spaventare (e non poco) i bagnanti. In questo caso il rogo si è sviluppato intorno alle 17.00 in tre punti differenti, bruciando ettari di vegetazione e arrivando a minacciare abitazioni e il ristorante Paradise. Nonostante l’intervento di venti unità tra vigili del fuoco e carabinieri, gli ultimi focolai sono stati spenti nella mattinata successiva.

Ieri come oggi: cronaca di un incendio ai Maronti nel ’66
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