Chernobyl premio cinema Shevchenko
Chernobyl premio cinema Shevchenko
Photo by Viktor Hesse on Unsplash

Morire per raccontare uno degli eventi più incredibili e tragici di tutto il 20esimo secolo. Il regista ucraino Vladimir Shevchenko filmò il documentario “Chernobyl: A Chronicle of Difficult Weeks” appena tre giorni dopo il disastro della centrale nucleare, che avvenne il 26 aprile del 1986. Eventi che sono tornati d’attualità dopo l’acclamata serie tv HBO e, soprattutto, dopo le recenti scene di guerra in Ucraina.

Il film-maker, che all’epoca lavorava per la televisione ucraina, documentò le operazioni di evacuazione della popolazione e i tentativi di decontaminare la zona della centrale di Chernobyl. Shevchenko non era consapevole del pericolo a cui stava andando incontro, arrivando a girare addirittura all’interno del reattore 4. Scene significative, perché le radiazioni contaminarono anche la pellicola e appaiono letteralmente come degli intrusi sullo schermo, come delle macchie. Non a caso, lo stesso Shevchenko – da voce narrante del documentario – affermava: “Le radiazioni sono un nemico invisibile fatale (…). Non ha odore, né colore. Ma ha una voce. Ecco qui. Pensavamo che questo film fosse difettoso. Ma ci siamo sbagliati. Ecco come appaiono le radiazioni“. E proprio a causa di quelle radazioni, il cineasta morì circa un anno dopo, il 29 marzo 1987, a 58 anni.

Corriere della Sera sul premio per Shevchenko

Il premio in onore di Shevchenko e del suo coraggio, ma nel frattempo i sovietici negavano che fosse morto per le radiazioni…

L’impegno di Shevchenko venne premiato pochi mesi dopo la sua morte, nell’agosto del 1987, nell’ambito della prima edizione del Festival cinematografico di Pantelleria, dedicato ai problemi dell’energia e della natura. A ritirare il premio fu l’ambasciatore dell’Unione Sovietica a Roma, Nicolai Lunkov. Curiosamente i giornali dell’epoca, riportando il conferimento del premio, ricordarono tutti che Shevchenko morì per l’effetto delle radiazioni, come del resto successe a molti sovietici nella zona della città di Pryp”jat’ e non solo. Appena un mese prima, invece, come si può leggere su L’Unità del 20 luglio 1987, il vicepresidente dell’accademia di scienze mediche dell’URSS, Leonid Ilyin, dichiarò che i “colleghi del regista si sbagliarono nell’indicare le cause della morte di Shevchenko nell’assorbimento delle radiazioni. Il regista, ha detto Ilyin alla Pravda Ukrainy,  era già prima gravamente malato. Ma non ha specificato di quale malattia si trattasse“. Una smentita che mostra uno spaccato di quello che fu l’Unione Sovietica.

Dove guardare il documentario su Chernobyl

Dopo che alcune clip sono state rimosse da Youtube, risulta nei fatti impossibile prendere visione del film di Shevchenko. Per i più curiosi, però, Internet è ricco di risorse video (e non solo) per conoscere gli eventi legati alla tragedia di Chernobyl.