Contrabbando: nave greca sequestrata a Ischia

Nel secolo scorso le isole sono state spesso e volentieri terra di contrabbando. In Italia, non ha certamente fatto eccezione l’isola d’Ischia: a dimostrarlo le numerose cronache di “corrieri” che le provarono tutte ai tempi delle restrizioni fasciste oppure – qualche anno più tardi – le vicende legate alla criminalità organizzata (qualcuno ricorderà di motoscafi pieni zeppi di sigarette illegali…). Tra le più eclatanti c’è la storia del luglio ’77, quando a largo delle acque ischitane la Guardia di Finanza di Napoli sequestrò una nave di contrabbando greca. Come si legge su “L’Unità” del 14 luglio 1977, si trattava della “Nikos Litohoron”, nave di 51 metri iscritta sul registro di Salonicco. All’interno dell’imbarcazione vennero rinvenuti ben 42.276 Kg di merce, prevalentemente sigarette di contrabbando, per un valore di oltre 600 milioni di vecchie lire. I sette uomini dell’equipaggio vennero tutti arrestati.

I FATTI. La nave veniva intercettata dalle fiamme gialle alle 20.30 del 13 luglio, proprio mentre una parte della merce veniva scaricata all’interno di due motoscafi appartenenti a contrabbandieri campani. All’arrivo delle tre motovedette della Guardia di Finanza, iniziava la fuga da un lato dei due motoscafi e dall’altro della nave: se nel primo caso i contrabbandieri campani riuscirono a farla franca (venne arrestato solo un complice a riva al porticciolo di Torre Annunziata), andarono invece diversamente – nonostante una strenua resistenza – le cose per l’equipaggio della nave greca. Le fiamme gialle riuscirono nell’abbordaggio dopo un lungo inseguimento: i delinquenti greci, non curanti di una serie di raffiche di mitra d’avvertimento, provarono il tutto per tutto lanciando in mare – contro le motovedette inseguitrici – addirittura dei barili di benzina accesi. Misure, queste, che non evitarono l’abbordaggio, l’arresto dei 7 uomini e il sequestro di tutta la merce.

Contrabbando: nave greca sequestrata a Ischia
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