Forio e quel dramma di Genet censurato nel 1961

Clemente Maglietta

La censura non nasce certamente ieri. A dimostrarlo un particolare che emerge dalla seduta della camera dei deputati del 25 settembre 1961, seduta che vide protagonista anche l’isola d’Ischia. Questo grazie all’interrogazione parlamentare di Clemente Maglietta (Napoli 22 febbraio 1910 – 10 ottobre 1993), sindacalista, iscritto al gruppo parlamentare Comunista dal 1° giugno 1948 al 15 maggio 1963.

Il sottoscritto – si legge – chiede di interrogare i ministri del turismo e spettacolo e dell’interno, per conoscere: se considerino lecita l’azione del sindaco Mazzella (Vincenzo, ndr) di Forio d’Ischia, zona turistica che andrebbe potenziata in ogni modo possibile, il quale impedisce di fatto ad una filodrammatica locale di rappresentare un dramma di Jean Genet, nonostante le regolari autorizzazioni; se sia possibile – continuava Maglietta – che il clero locale si lasci guidare nel giudizio su spettacoli ed attrattive da criteri superati da secoli; se si possa realizzare una serie politica turistica, ispirandosi a concezioni simili, retrive e sciocche, quando lo sforzo di tutti dovrebbe tendere a porgere al turista il meglio che – concludeva Maglietta – corrisponde ai suoi gusti e alle sue possibilità”.

Cercheremo di capire come andò a finire, se il dramma venne rappresentato o meno, nel frattempo non possiamo che constatare che certe dinamiche tutte isolane non siano cambiate chissà quanto.

Forio e quel dramma di Genet censurato nel 1961
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