Aniellantonio Mascolo, il Matisse isolano con Ischia Ponte nel cuore

La vicenda dello scultore e incisore Aniellantonio Mascolo (Ischia 6 gennaio 1903–17 dicembre 1979) ripercorre i cliché dell’artista isolano dotato di un notevole talento ma che non viene considerato dalla critica e dal pubblico come avrebbe meritato.

Aniellantonio Mascolo - Opera d'arte Ischia vista dal Castello Aragonese
Ischia vista dal Castello

Nativo di Ischia Ponte, con bottega proprio nel Borgo di Celsa (presso via Luigi Mazzella), in età giovanile Mascolo subì l’influenza di Jacopo della Quercia, conosciuto in occasione di un viaggio studio in continente che toccò Orvieto, Pitigliano e Siena. Rientrato sull’isola, ignorato da molti critici dell’epoca ma – come vedremo – non da tutti, per vivere tornò a fare il falegname, lavoro imparato in età adolescenziale.

Nonostante tutto, Aniellantonio Mascolo era comunque molto apprezzato dai tanti artisti che animavano all’epoca l’isola verde. Tra questi vanno menzionati Carlison Von-Reitel, Kurt Kramer, lo scrittore Andrè Salmon e l’ischitano Luigi De Angelis. Nei fatti, era principalmente a loro e a pochi altri intimi che era diretta la sua arte, nonostante la partecipazione a numerose mostre di portata internazionale. Tra queste vanno ricordate la Biennale di Venezia del 1948 e del 1952 e, sempre negli anni ’50, le esposizioni in quel di Roma. 

Aniellantonio Mascolo in posa per una fotografia. Guarda in macchina sorridendo
Aniellantonio Mascolo

Mascolo, artista dalla meravigliosa semplicità

Non tutti gli addetti ai lavori, però, non vennero a conoscenza dell’arte di Mascolo o ne furono insensibili. Da menzionare il critico napoletano Paolo Ricci, che avvicinò le sue opere a quelle di Henri Matisse e Paul Klee. Interessante anche il contributo dello scrittore Manlio Miserocchi, secondo cui Mascolo “ci restituisce l’isola primitiva che andiamo cercando per il nostro riposo e le nostre meditazioni”. Un’isola che gradualmente “sta cedendo difronte alle esigenze turistiche”. Parlando nello specifico delle xilografie dell’autore, Miserocchi afferma che ogni episodio – dalle processioni fino alla routine dei pescatori – è “raccontato con una freschezza vitale da renderlo insieme autore moderno e classico”.

aniellantonio mascolo opera d'arte

Aniellantonio Mascolo La pesca miracolosa xilografia
La pesca miracolosa

Attestazioni che non vennero però da collezionisti e presunti esperti d’arte, spesso miopi ma sempre – o quasi – fondamentali ai fini del successo di un artista.  Non fu dunque premiata la semplicità di Aniellantonio Mascolo, lontano dal vedutismo e da fronzoli di sorta e voglioso di raccontare la storia e la cultura della sua Ischia Ponte, fonte di grande ispirazione. Nei suoi lavori (xilografie, terrecotte) trovano spazio tanto il sacro quanto la vita popolare, quest’ultima attraverso vicende e mestieri di un’Ischia Ponte arcaica ormai scomparsa. Nota, in questo senso, una sua frase: “Quando scolpisco, il mio soggetto è il popolo”. Perché a Ischia cultura è spesso e volentieri sinonimo di tradizione, artigianato e folklore.

FONTI CONSULTATE:
‘L’Unità’, 18 dicembre 1979
La Rassegna d’Ischia

Aniellantonio Mascolo, il Matisse isolano con Ischia Ponte nel cuore
Torna su