Ischia di una volta e le sue mille bellezze sono nuovamente protagoniste in un video antico grazie al lavoro di Ludovico Mosca, che abbiamo già potuto apprezzare per il documentario del 1972 sempre dedicato allo scoglio isclano. Questa volta la magica macchina del tempo ci porta tra gli anni ’30 e gli anni ’40, con un documentario amatoriale (ma di pregevole fattura!) firmato da un turista tedesco, tale Heinz Weiner.

“L’isola del fuoco”, così si intitola questa opera dal valore inestimabile, tra le poche testimonianze video di Ischia tra le due guerre mondiali: un documentario che mostra un’isola dal grande fascino e per incontaminata, ancora lontana dal boom turistico iniziato negli anni ’50 e dal relativo processo che, in alcune aree, ha portato Ischia a somigliare più a una città che a un’isola.

Ischia video anni ’30: da Sant’Angelo alla ‘ndrezzata

In questo video antico Ischia si mostra in tutta la sua bellezza, tra luoghi mozzafiato e tradizioni senza tempo.  Ad aprire l’immancabile approdo a Ischia Porto, segnato da numerose barche di pescatori e dai caratteristici piroscafi. Protagonisti soprattutto gli ischitani del tempo, immortalati in scene di vita quotidiana tra Sant’Angelo, Barano e i Maronti: ecco, così, donne occupate a tessere tra arcolai e fusi, nonché a sbrigare le classiche faccende domestiche; spazio anche ai pescatori, tra barche a remi e una S.Angelo che partecipa in maniera festosa alla “selezione” del pescato.

Non mancano, poi, le fumarole (si notano turisti stupiti dalla cottura del pesce nelle acque calde) e una sbirciatina al maestoso Castello Aragonese di Ischia Ponte e al Fungo di Lacco Ameno.  Spazio, infine, anche all’altra anima dell’isola, quella “montanara”: ecco, allora, gli allevamenti di capre, l’utilizzo dei muli (presenti in realtà anche sulle coste), scene che mostrano la cura dei vigneti e un ballo tradizionale come la ‘ndrezzata, firmato dagli orgogliosi cittadini di Buonopane.

Istituto Luce: il (piccolo) mistero de “L’isola del fuoco”

Il ritrovamento di questa pellicola ci regala una vera e propria chicca ma anche un piccolo mistero. Sì, perché molte (anzi quasi tutte) le sequenze coincidono con il documentario “Ischia, l’isola del fuoco” degli archivi dell’Istituto Luce. In questo caso, il video è indicato come risalente al 1942, per la regia di Rinaldo Dal Fabbro, la fotografia di Angelo Jannarelli e il montaggio di Gino Talamo.

isola del fuoco ischia istituto luce 1942
Un frame del documentario “L’isola del fuoco” dell’Archivio Luce. La stessa scena si vede nell’altro filmato

Ora, in attesa di future ricerche e conferme, non possiamo escludere che la data di realizzazione e quella di pubblicazione non coincidano (insomma, che il materiale sia stato girato negli anni ’30 e poi il documentario confezionato e pubblicato nel 1942). In più, possibile che il tedesco Heinz Weiner fosse in realtà l’operatore che materialmente girò queste scene a Ischia?

ischia istituto luce monaci monte epomeo
Frame dal documentario dell’Istituto Luce. All’alba, i monaci dall’Eremo del Monte Epomeo benedicono l’isola d’Ischia

3 thoughts on “Ischia degli anni ’30 in un documentario spettacolare”

  1. Muy hermoso, desearia saber sobre mi bisnono nacido en 1845 en casamicciola Ischia,si hay familiares.

  2. mi da tritezza e allegria nello stesso tempo.io ricordo tante cose che erano simili negli 50/60

  3. My family, paternal, are from Ischia. I was first there in 1955 and it had not changed significantly by then. The downfall of the Island was modernization and money beginning in the 60s and 70s

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